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Cellulite, male di stagione

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Questo è il periodo dell’anno in cui in noi donne prevale l’irrazionalità che ci porta a credere che una crema possa risolvere un problema complesso come quello della cellulite portandoci anche a spendere cifre importanti.
Pensare di eliminare la cellulite con una spalmata di crema, senza attuare un radicale cambiamento di stile di vita, è pura illusione.
Una crema utilizzata con costanza può al massimo migliorare l’aspetto esteriore della pelle, ma attenzione: in alcuni casi può anche essere pericolosa. Può contenere infatti ormoni o composti iodati che aumentano il lavoro della tiroide creando potenzialmente gravi squilibri.
Ne “Il diavolo veste Prada” il creativo Nigel dice alla neoassunta Andrea: “Lo sai che l’ingrediente principale della zuppa di mais è la cellulite?”. Doppia bugia, perché fa ulteriormente confondere le idee lasciando credere che la cellulite sia in qualche modo conseguenza dell’essere grassi. E invece è frequentissimo vedere attrici magre e deperite piene di cellulite (vedi ad esempio alcune foto della Canalis). Che cos’è dunque questa disfunzione che alcuni considerano patologia e altri solo inestetismo?
La cellulite, patologia infiammatoria dei tessuti sottocutanei, nasce da una situazione di soffocamento (ipossia) delle cellule adipose che costituiscono il derma e l’ipoderma. A causa di questa ipossia (carenza di ossigeno), la cellula soffre, produce molecole infiammatorie locali che richiamano ulteriore acqua, e alla fine – per difendersi dall’annegamento – crea una difesa fibrosa che genera l’inestetismo noto come “pelle a buccia d’arancia”.
Il problema dunque non è direttamente il grasso in eccesso (che pure è concausa di tale situazione edematosa), quanto piuttosto l’intossicazione di fondo che genera accumulo di sostanze nell’ipoderma e richiama tutta quell’acqua da cui si genera il circolo vizioso. Prevenire la formazione di cellulite dunque non significa dimagrire, ma disintossicarsi. Perché questo avvenga serve proteggere fegato, reni e circolazione piuttosto che non combattere il grasso in genere.
L’alimentazione dunque è il fattore più importante nella prevenzione del problema: serve una dieta non solo povera di sale e di zuccheri semplici, ma soprattutto priva di molecole intossicanti che possono – depositandosi nell’interstizio – richiamare acqua con le conseguenze sopradescritte. Se per esempio fumiamo, ogni giorno ingeriamo migliaia di sostanze tossiche che il nostro corpo non sa dove mettere. Le nostre arterie si induriscono, e l’efficienza circolatoria diminuisce. Se siamo sedentari, la nostra circolazione sarà pigra e inefficiente, e le molecole intossicanti ristagneranno nell’ipoderma. Se beviamo alcolici, mangiamo frequentemente cibi fritti, o assumiamo farmaci, il nostro fegato sarà impegnato, con i reni, a rimuovere i residui di quelle sostanze e non potrà depurare convenientemente i tessuti potenzialmente attaccati dalla cellulite.
Perché molte donne di spettacolo, pur magre, soffrono di cellulite? La vita della show girl è spesso costellata di abusi: alcol, antidepressivi, fumo, droghe, diete ipocaloriche drastiche, orari impossibili, cocktail e feste, socialità. Con questo genere di vita l’accumulo di metaboliti tossici a livello ipodermico è molto elevato, così come l’affaticamento costante epatico e renale. In tali condizioni l’intossicazione delle cellule adipose è certa, anche in assenza di accumulo di grasso.
Un’integrazione utile e non pericolosa potrebbe per esempio essere a base di sostanze omeopatiche o fitoterapiche disintossicanti e drenanti come tarassaco, carciofo, betulla, Centella asiatica, oxiprolinati di cromo e vitamine antiossidanti (A, C, E) che migliorano l’elasticità della pelle e proteggono i tessuti dall’ossidazione. Ma in altri casi anche la sola penetrazione di sostanze in grado di attrarre sangue localmente può aiutare il deflusso locale dell’edema (accumulo localizzato di liquidi). Buoni coadiuvanti possono anche essere prodotti in grado di aumentare la disponibilità di ossigeno cellulare (deutrosulfazyme).
Con lo stesso scopo (ovvero un “risveglio” locale delle cellule “addormentate”) hanno spesso buon esito anche trattamenti basati su campi elettrici o magnetici (come la tecarterapia o l’omeoenergetica) che danno un positivo stimolo alla cellula ipossica, aiutandone il risveglio, che deve poi tuttavia essere sempre guidato dall’interno.
Tante i possibili rimedi, dunque, ma quello che può fare davvero la differenza è un cambiamento di stile di vita, come quello postulato da DietaGIFT (video), che preveda l’eliminazione del fumo e la forte riduzione dell’alcool, dello zucchero, del sale, il consumo di tanta verdura e frutta fresca e il movimento aerobico regolare e costante.
Quali sono quindi, alla fine, le vere cause della cellulite? In parole povere tutti quei gesti e quei comportamenti che contribuiscono ad aumentare l’accumulo di metaboliti intossicanti nell’ipoderma, oppure che ne ostacolano la rimozione. L’ipoderma si intossica quando fumiamo, quando mangiamo e beviamo cibi spazzatura (alcolici, zuccheri semplici, fritti, glutammato, margarine, conservanti, nitriti e nitrati, dolcificanti artificiali), quando assumiamo farmaci, quando mangiamo sempre gli stessi cibi (intolleranze), quando eccediamo con il sale.
La rimozione delle tossine invece viene ostacolata dalla sedentarietà (rallentamento del ricambio), dall’affaticamento renale (farmaci, disidratazione, eccesso di sale), dall’affaticamento del fegato (alcolici, ancora farmaci, fritti). Per prevenire la cellulite, e molte altre piccole e grandi patologie, è dunque necessario ancora una volta imparare a muoversi, a non fumare, a mangiare sano. Il farmaco più potente del mondo, alla fine, è anche del tutto gratuito.

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