Buon pomeriggio,
Sono Anna ed ho trovato questo articolo.
L’unica cosa che mi ha sempre lasciato dubbiosa è la presenza massiccia di proteine nella nostra dieta gift… però visto tutto, piuttosto che farmi operare penso sia ancor meglio mangiare così, ho però sempre dei dubbi.
Mi piacerebbe se avesse tempo, sapere quali bugie ci sono in questo articolo: “Quando la carne non serve a nulla: ferro, vitamine e proteine” tratto da Green Mind, che parla di ” cura dell’anemia col sangue caldo degli animali appena sgozzati” e altre amenità.
Risponde Luca Speciani:
Cara Anna,
perché parli di “presenza massiccia” di proteine? massiccia sarà quella che scelgono i body builder, abituati a 2-2,5 g/kg di peso. Noi ci atteniamo buoni buoni alle sagge indicazioni dell’OMS (organo notoriamente prudente) che suggeriscono 1g/kg (per il sedentario: un po’ di più per chi fa sport), e che nessuno in realtà poi riesce a raggiungere con facilità, figuriamoci chi rinuncia ai prodotti animali…
Il problema non è smentire o non smentire i proclami terroristici di questa o quella organizzazione di fanatici ascientifici portatori di qualche dogma, ma portare il discorso su un piano scientifico. Pratica che pare sconosciuta agli estensori di questo e di tanti altri scritti che periodicamente mi vengono sottoposti.
A me sapere che la zia del sig. Rossettini non si ammala più di raffreddore dopo che ha smesso di mangiare carne o latte, e che un grasso crapulone americano abbia migliorato i suoi parametri ematici smettendo di ingozzarsi di vino, hamburger, salsine e dolciumi, passando al vegetarianesimo, non mi dice nulla che io già non conosca.
Occorre essere corretti e confrontare la dieta di chi mangia carne in modo variato e sano, insieme a tutte le altre buone cose che la natura ci offre (verdure, cereali integrali ecc.), con chi professa il vegetarianesimo o il veganesimo stretto. Allora sì che avremmo un confronto corretto. Se no, se si fa il confronto con grassoni iperalimentati, qualunque dieta ottiene miglioramenti nel momento del cambio: anche la peggiore..
Io vedo spessissimo in studio persone che praticano il vegetarianesimo o il veganesimo, e posso assicurare – con i precisi dati dell’impedenziometria tricompartimentale – che sono molto meno in salute rispetto a quelli che applicano una dieta equilibrata COMPLETA. La loro alimentazione è spesso troppo ricca di carboidrati (talora anche raffinati) e di zuccheri semplici, e i carboidrati utilizzati vengono raramente rallentati dalle proteine nel loro ingresso nel sangue. La loro pelle è più invecchiata, il loro aspetto più “vizzo” e “atonico” e spesso un po’ di pancetta si intuisce sotto gli abiti. L’anemia costante rende la loro pelle bianca e pallida, i loro gesti più faticosi.
Le sole proteine che vengono assunte (a parte quelle, dal basso valore biologico, provenienti da cereali e legumi) sono derivate dalle uova o dai latticini. Il che rende sovrabbondanti tali alimenti nella dieta con effetti non sempre positivi (frequenti le coliti, ma anche le intolleranze generiche a latte/latticini). Nei vegan il problema è ulteriormente potenziato e non è in alcun modo bilanciabile. Questi sono dati concreti, di chi opera sul campo e non fantasie di chi si diverte a fare il filosofo su internet, sulla pelle altrui.
Il turn over proteico viene misurato attraverso l’azoto presente nelle urine: il dato dell’OMS dunque non è frutto di costruzione logica, ma di misurazione diretta. E d’altra parte l’antropologia conferma in pieno l’onnivorità dell’essere umano, che si trova in una posizione intermedia tra il predatore puro (leone, ghepardo) e il vegetariano puro (orango, bovino). La strutturazione del nostro cervello è stata possibile solo guadagnando spazio dalla digestione con l’accorciamento dell’intestino consentito da una dieta più ricca di proteine.
800.000 anni di evoluzione, da Homo erectus fino a oggi ci hanno regalato 790.000 anni di uomo “cacciatore-raccoglitore”, che univa i frutti della caccia a quelli della “raccolta” (uova, insetti, frutta/verdura, semi, tuberi), e solo 10.000 anni di “agricoltura”. Noi siamo ancora fatti così. Ciò che per 790.000 anni non abbiamo avuto sono stati i frutti della terra: i cereali e i latticini, che sono invece i cibi principali di cui si nutre il vegetariano. Autoprocurandosi delle carenze nutritive, che dimostrano ulteriormente il suo essere in errore.
La constatazione dunque non è solo scientifica, ma anche evolutiva: l’uomo è animale onnivoro e la sua dieta perfetta è un mix di proteine animali di diversa provenienza mescolate a frutta, verdura, semi.
Le popolazioni che oggi (2010) vivono vite analoghe a 100.000 anni fa (i Kung, i Kalahari) con diete di questo tipo, hanno parametri ematici assolutamente invidiabili per l’uomo di oggi: colesterolo totale a 160, pressione arteriosa 100/70, diabete virtualmente sconosciuto, massa grassa intorno al 10% del peso. E una longevità incredibile (i bassi valori di vita media sono legati all’altissima mortalità infantile per infezioni, ma i sopravvissuti poi vivono più a lungo di noi!).
Qualunque persona io incominci a seguire e ad orientare verso questo tipo di alimentazione, modifica i suoi parametri biologici nella direzione di questi appena citati.
Riportiamo dunque il discorso su un piano scientifico, e smettiamola di citare il “famoso” esperimento di quiquoqua che ha messo a dieta vegetariana americani obesi che vivevano c/o McDonald, riscontrando in essi “notevoli miglioramenti” sia nel peso che nei parametri ematici. Si faccia confronto tra popolazioni “normali” e si controllino diversi tipi di dieta in modo corretto. Si vedrà (vedi il recentissimo NEJM del Nov 10, TM Larsen et. al) che le diete con apporto proteico bilanciato sono le sole che permettono il mantenimento del peso perso.
Il vegetariano – come qualsiasi individuo che non può per qualche ragione mangiare alcuni cibi – può perfettamente stare in equilibrio se assume proteine in modo bilanciato e vario, ma soprattutto con abbondanza. Il vegano non ce la può fare, perché le sue fonti proteiche sono sempre mescolate con apporti di carboidrati ancora maggiori. A meno che, naturalmente, non si nutra di polverine e di cibi artificiali. Il che, a mio giudizio, già qualifica il tipo di dieta scelto, impossibile da gestire con alimenti naturali (ma solo con la “finta carne”, il “finto formaggio” ecc.).
Lasciamo ai vegetariani i loro cantori. Il Prof. Veronesi anti-carne e alcuni suoi compari, maestri negli anni ’80 a gestire il fiume di finanziamenti per la lotta contro il cancro indirizzandoli solo ed unicamente a vantaggio dell’industria farmaceutica produttrice di chemioterapici. Lasciamo loro il dogma. A noi interessa la scienza, perché nulla abbiamo da difendere e se esistesse un modo diverso e migliore rispetto a quello che proponiamo, saremmo i primi a sposarlo e a proporlo, perché il nostro solo interesse è che i nostri pazienti stiano bene e in salute.
Chi dice: questo no, quest’altro nemmeno, deve assumersi la responsabilità di dire che cosa mangiare in sostituzione. Se non lo dice è probabilmente perché non è in grado di provvedervi. E di no in no ci troviamo anemici, demuscolati, dismetabolizzati e pure tristi.
Chi non vuole nuocere agli animali ha tutto il mio rispetto, e con le mie conoscenze posso aiutarlo a trovare il compromesso più equilibrato possibile per non compromettere la sua salute. Ma se quel qualcuno impone, per esempio, ai suoi bambini di non mangiare proteine in nome del suo dogma, non ha più il mio rispetto, ma la mia riprovazione. I figli potranno scegliere consapevolmente quando maggiorenni, e avranno così preservata la loro salute.
Se inoltre tale persona vuole anche insegnarmi con atteggiamenti terroristici (le carni sgozzate.. ecc.) che non mangiare proteine animali fa bene, pur di fronte a documentazione scientifica e dettagliata del contrario (anche sulla base della conoscenza delle nostre origini) mi sta ancora meno bene.
Ciascuno è libero di farsi del male, ma non – per esempio – di farlo a minori. Quando i dogmi fanno perdere ragione ed equilibrio, è sempre meglio starne lontani.
Grazie per lo stimolo e a presto
Luca Speciani