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Mi chiamo Maurizio, ho 50 anni, abito a Brescia.
In sintesi le spiego il mio problema: ho praticato attività sportiva a livello agonistico (Rugby in serie A e B) fino al termine dell’università, poi con il lavoro, la famiglia e una serie di infortuni, ho smesso completamente ogni attività fisica di tipo sportivo. Questo mi ha portato al peso di circa 119kg (sono alto 171cm) con problemi di colesterolemia, ipertensione e un lavoro altamente stressante (sono il direttore di produzione di una acciaieria).
Queste cose, unite ad un periodo lavorativo particolarmente pesante mi hanno portato ad una ischemia coronarica all’età di 39 anni. L’ischemia è stata risolta con angioplastica e inserimento di uno stent (non medicato).
Fortunatamente il muscolo cardiaco non ha subito danni (l’ischemia era su un ramo marginale).
Questo fatto mi ha fatto cambiare la visione della mie esistenza, quindi passo dopo passo, sempre sotto controllo medico ho ricominciato a fare attività fisica.
Il livello dell’attività fisica è cresciuto e il benessere che ne deriva mi ha portato  a riprendere l’attività agonistica.
Con il supporto del centro Marathon di Brescia e di un cardiologo sportivo, da circa 4 anni pratico triathlon a livello agonistico (distanze sprint, olimpici e 70.3) , ho fatto due maratone ed altri vari eventi.
Con il tempo il mio peso è arrivato a 73kg, ma da un po di tempo ho ricominciato a prendere peso, per lo meno il bilancio non è ottimale nel senso che mi alleno circa 7 giorni alla settimana e mediamente consumo
 800-900 cal/allenamento, salvo quando faccio i lunghi che arrivo a 2000-2500 cal/allenamento solo con l’attività fisica.
Non ho un lavoro particolarmente sedentario, quindi anche questo dovrebbe contribuire ad aumentare il metaboliso di base.
Oggi sono circa 77kg, ho interrotto l’attività agonistica con l’ultima gara  a metà giugno, a causa di una fascite plantare, comunque cerco di mantenere buono il tono muscolare con la bici e con il nuoto.
Dal punto di vista alimentare, ho seguito varie diete con scarse fortune, da due anni a questa parte seguo la Zona, in modo abbastanza preciso e questo mi ha fatto dare una svolta radicale alla mia educazione alimentare.
Quindi colazioni abbondanti complete di frutta e proteine, l’utilizzo bilanciato della frutta secca, etc.
Ma a un po di tempo il meccanismo “magico” si è interrotto.
L’obiettivo è di tornare sui 70Kg in modo anche da ridurre i rischi di infortuni.
Leggo i suoi interventi su varie riviste del settore, mi sembra che il regime alimentare che propone non si discosti molto dalla “filosofia della zona” almeno come sommi capi.
Ho quindi deciso di scriverle nella speranza che mi possa aiutare a ricreare un ordine corretto, probabilmente c’è qualcosa che non va bene.
In attesa di una sua cortese risposta,
Cordiali saluti
Maurizio

Risponde Luca Speciani:

Buongiorno Maurizio,

Uno dei problemi più consistenti relativamente alla dieta Zona – come forse avrà letto su qualche mio scritto – è la sua notevole ipocaloricità.
Grazie ai trucchi con cui fa sentire poco i morsi della fame (abbinamento con proteine, micropasti ogni 2-3 ore) fornisce ad un individuo poco meno della metà del suo fabbisogno calorico, e ad un atleta, in proporzione, anche di meno. Pensi cosa significano 16 blocchi: neanche 1500 kcal, cioè il fabbisogno di un’anziana signora sedentaria.
La Zona dunque, se seguita in modo rigoroso, fa perdere peso attraverso la riduzione sia del grasso che del muscolo, abbassando dunque il metabolismo in modo inaccettabile, e deprimendo tutte le funzioni (tiroide, fertilità, surrene, ossa, muscoli) legate alla leptina e al suo flusso regolare.
Il successo commerciale della zona è dunque legato alla sua capacità di fare perdere peso, e ad alcune indubbie verità che afferma (la pericolosità dell’insulina, la necessità di un corretto bilancio proteico), ma non certo alla sua capacità di conservare efficiente il proprio metabolismo. Più che di dimagrimento si deve parlare di deperimento.
Il prezzo che si paga alla fine del giro di giostra (il punto a cui è arrivato lei ora) è che si ricomincia a prendere peso, nonostante lo sport, o si incomincia con la catena di infortuni legata all’indebolimento di muscolo, osso, legamenti. Invertire la china è possibile, ma non facilissimo.
Per incontrarmi e parlarne deve fissare un appuntamento a Bellusco (MB) o a Revine (TV) chiamando ai numeri sotto indicati.
A presto
Dott. Luca Speciani
Medico chirurgo
OMCeO MB 3489

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