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Ciao!
Sono una vostra appassionata lettrice, seguo ormai da tempo la Vostra rivista, divoro ogni articolo, tant’è che aspetto sempre con ansia l’uscita del numero successivo.
Pratico il ciclismo, lo adoro. Partecipo alle granfondo, quindi leggo con interesse gli articoli dedicati agli allenamenti e i format sulle competizioni.
Ho scoperto da poco di essere celiaca.
Inizialmente mi sono sentita come crollare il mondo addosso.. Io che sono sempre stata bene, ora sono celiaca… Difficile accettare, perchè proprio a me?
Invece la vita continua, si elimina il glutine dalla dieta, si cerca di stare molto attenti a cosa si mangia, si cura maggiormente l’alimentazione, per tornare a stare meglio, per tornare ad avere grandi soddisfazioni, anche sui pedali.
Mi sono organizzata in casa, sto conoscendo un sacco di prodotti nuovi.
Non credo di essere l’unica persona intollerante al glutine che pratica ciclismo, sempre più persone lo sono.
Perchè non dedicate uno spazio, un articolo, a questo argomento?
Chi è celiaco deve poter avere la possibilità di praticare sport nella massima sicurezza.
Sapere che ci sono manifestazioni con i ristori dedicati, come comportarsi, dove reperire integratori idonei. Avere preziose e dettagliate informazioni per me ora sta diventando davvero importante, e sarebbe bello poterle attingere anche dalla Vostra rivista.
Vi ringrazio per l’attenzione, e restiamo sempre in forma!

Risponde Luca Speciani:

Cara amica celiaca, prima di tutto accetta senza alcun problema la diagnosi che ti è stata fatta. Non sei anormale. Non sei malata. Hai solo una particolarità, geneticamente predeterminata e poi aggravata dall’eccessivo consumo di frumento, che ti distingue dalla maggioranza degli altri individui. Ma ciascuno ha la sua, di particolarità. C’è chi tende ad essere allergico ai pollini, chi propende verso il diabete, chi ha qualche inefficienza epatica, chi soffre di emicrania e così via. Non è detto che queste altre patologie siano migliori o peggiori. Chi ti addita come “malata” è solo un grande ignorante.
Una volta un uomo amputato ad una gamba ebbe a dire: finchè ho continuato a pensare a tutto ciò che non potevo fare, sono stato triste. Poi ho invece cominciato a pensare a tutto ciò che invece potevo ancora fare, e ho iniziato a farlo. Da allora non mi sembra neppure di avere un arto in meno.. Ecco questo è il ragionamento che deve fare il celiaco: non posso più mangiare frumento, segale, farro, kamut, orzo? Benissimo: vuol dire che mangerò mais, riso, miglio, grano saraceno, quinoa, patate, lenticchie, fagioli, ceci, soja, lupini, piselli, e poi ancora noci, nocciole, mandorle, pecan, arachidi, semi di zucca, di lino, di girasole, di sesamo. Tutto questo come sostituzione del frumento. Ma poi il celiaco può mangiare anche quantità illimitate di pesce, carne, uova, affettati, formaggi, e la totalità della frutta e della verdura. Insomma, la varietà di cibi che il celiaco può assumere è immensa, con l’esclusione del solo frumento. Perchè mi un celiaco dovrebbe sentirsi malato? Una porta che si chiude, come dice un detto zen, ne apre un’altra. In questo caso la capacità di alimentarsi con cibi sani, senza cadere nella trappola di quei produttori alimentari che ricostruiscono per il celiaco quegli stessi cibi spazzatura che si trovano sul mercato, ma fatti senza frumento. I cibi veri, per tutti, si chiamano cereali integrali, legumi, patate, carne, pesce, uova, frutta, verdura, latticini. Il celiaco dovrà evitare un solo tipo di cereale, ma avrà a disposizione tutto il resto. E rispettando questa regola potrà vivere una vita priva di qualunque handicap prestativo o di qualunque altro genere.
Auguri!

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