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Nasce il corso di abilitazione a “ristoratore GIFT”

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Le semplici regole della dietaGIFT stanno piano piano conquistando il mercato, forti della loro facilità di applicazione e della loro fondatezza scientifica. Un numero sempre più alto di pazienti degli studi medici o nutrizionali  che seguono ed applicano le regole GIFT cerca disperatamente esercizi, bar, ristoranti, mense, catering dove poter trovare alimenti integrali, cotture semplici, cibi senza zucchero aggiunto, spremute o centrifugati di frutta. Invece il mercato continua ad offrire solo pane e pasta bianca, dolci che grondano zucchero, fritture e cotture pesanti ed elaborate, vino, birra e bibite gassate zuccherate come unica alternativa all’acqua.
C’è molta confusione in questo campo. Se chiediamo al ristorante se, tra i 20 primi piatti disponibili, ve ne sia almeno uno integrale, ci sentiamo spesso guardare male, come se stessimo chiedendo al proprietario di ballare nudo in piedi sul tavolo. Se poi chiediamo da bere un tè verde o una spremuta fresca, nel rifiutarcela, ci guardano definitivamente con disprezzo. Le motivazioni di solito sono che “l’integrale non va”, i clienti “non lo chiedono” e simili corbellerie. Eppure quando qualcuno osa mettere nel cestino del pane un po’ di bianco e un po’ di integrale, com’è, come non è, quello integrale sparisce al volo.
Le esperienze di chi è partito dicono in effetti l’esatto contrario di ciò che ingenuamente crede il ristoratore con le fette di salame sugli occhi. I ristoranti del Gruppo Ethos  di Milano e Brianza (per ora 4 ma ancora in espansione) che hanno aderito con convinzione al modello GIFT di ristorazione (proponendo piatti GIFT affiancati a piatti tradizionali) hanno visto impennare i loro fatturati in breve tempo, abbinando la loro capacità imprenditoriale con un’idea originale che li ha resi comunque diversi da tutti i concorrenti. E il ristorante “Ai Cadelach” di Revine Lago ha potuto ulteriormente incrementare il suo già alto livello di apprezzamento sposando integralmente le logiche GIFT.
Chi si trovi a pensare ad un ristorante GIFT come ad un ristorante “dietetico” in senso tradizionale si sbaglia di grosso. Dimentichiamoci le insalatine scondite e i germogli al vapore che hanno caratterizzato il fallimento (o la sopravvivenza di nicchia) dei primi esperimenti biologici o macrobiotici nella Milano degli anni ’80. Chi mangia in un ristorante GIFT può scegliere tra moltissimi piatti, anche molto gustosi.
Il regime GIFT infatti lascia grande libertà nella scelta degli alimenti, inserendo pochi ma precisi vincoli: la completa assenza di zucchero aggiunto, la completa assenza di farine raffinate (da sostituire con le corrispettive farine integrali), la completa assenza di edulcoranti artificiali, glutammato (dado!), additivi, la completa assenza di grassi idrogenati. Viene inoltre suggerita moderazione nell’uso di sale e di fritture di ogni genere e tipo. Gli alimenti, insomma, devono essere buoni da soli, perchè di qualità. E le preparazioni devono essere leggere e prive di inutili orpelli, ma ricche di gusto e sapore.
Alcuni operatori hanno incominciato a muoversi in questa direzione, ma spesso con una certa improvvisazione: magari viene fatta la pizza integrale, ma poi viene usato un olio di scarsa qualità. Il dolce ha la farina integrale, ma poi c’è dentro lo zucchero. Altre volte i piatti sono buoni e leggeri, ma sul tavolo c’è il pane bianco, e le uniche bevande sono vino, birra, bibite dolci. Insomma, visto che il cliente trova il nome dell’esercente sul nostro sito è giusto che pretenda di trovare piatti autenticamente GIFT nel locale prescelto. Dunque, per non improvvisare più, si è deciso di istituire un corso di abilitazione riservato a ristoratori e chef che darà indicazioni sia tecniche che commerciali per proporre piatti GIFT e per comparire nell’apposito elenco su dietagift.com.
Il 2/4, al Castello Rosso di Costigliole Saluzzo (CN) , viene dunque attivato il
PRIMO CORSO DI ABILITAZIONE A CHEF/RISTORATORE GIFT
che consentirà a chi lo frequenta di apparire nell’apposito elenco su dietagift.it
Il corso è stato pensato della durata di un giorno intero, un lunedì (tradizionalmente giorno più libero per il ristoratore), con il seguente programma:
Mattina (dalle 9.30): dedicata agli approfondimenti tecnici sul regime GIFT (cos’è dietaGIFT) e alla preparazione di piatti GIFT
Pranzo: esempio di pranzo GIFT al ristorante del Castello Rosso
Pomeriggio (fino alle 17.30): Aspetti commerciali, preparazione del menu GIFT, istruzione personale, promozione degli eventi
Il costo per il ristorante è di 250 Euro + IVA (una persona presente). Per ogni ulteriore figura dello stesso ristorante o azienda vanno aggiunti 70 Euro + IVA.  Nel prezzo è incluso il pranzo GIFT al Castello Rosso e il volume di Luca Speciani e Lyda Bottino intitolato “Le ricette per stare bene: DietaGIFT un nuovo modo di intendere la cucina ” (Ed. Tecniche Nuove).
Il corso verrà ripetuto all’incirca con cadenza annuale.
Per iscriversi è necessario scrivere a info@lucaspeciani.it, segnalando il numero dei presenti ed effettuando un bonifico all’IBAN che sarà indicato.
Chi avesse necessità di pernottamento o di consumare altri pasti al Castello dovrà prenotare allo 0175-230030 o fare riferimento al sito www.castellorosso.com
Abilitare il proprio esercizio a “Ristorante GIFT” non limita in alcun modo il numero e la qualità delle proposte presenti a menu. Impone però la presenza di un certo numero di piatti che rispettino le regole di composizione e preparazione GIFT, che verranno segnalati sul menu con una “piumetta” distintiva, per consentirne ai clienti il riconoscimento.
Ciascun esercizio può scegliere di imporsi dei vincoli ulteriori. Come ad esempio già fa il ristorante “Sette sì ” di Cuneo che oltre a rispettare i vincoli minimi della dietaGIFT propone tutti gli alimenti del menu cotti a vapore in atmosfera chiusa: un metodo innovativo che permette di preservare molte delle caratteristiche nutritve dei cibi. “Sette sì” organizza anche, proprio per il 2/4, una serata a Cuneo  dedicata all’alimentazione GIFT, che sarà tenuta da Luca Speciani e che presenterà al pubblico sia il nuovo libro di ricette sia i principi base di una sana alimentazione (info tel. 0171-65889 www.7si.it). Altri esercizi potrebbero imporsi per esempio di offrire solo cibi biologici, solo alimenti per vegetariani, preparazioni senza glutine per celiaci o per intolleranti ecc. ma i vincoli GIFT consentono sempre di offrire cibi sani, gustosi, fantasiosi.
Ecco dunque i riferimenti dei primi esercizi (oltre ai già noti 5 ristoranti lombardi del gruppo Ethos  e al ristorante Cadelach  di Revine – TV) che hanno dato la loro conferma e adesione:
Ristorante del Castello Rosso  di Costigliole Saluzzo (CN)
Ristorante 7 sì  di Cuneo
Albergo dell’Agenzia  di Pollenzo (CN)
Locanda Lou Pitavin  di Marmora (CN)
Negozio Naturalbio  di Bolgare (BG)
Camping Lou Dahu  di Marmora (CN)
Chef Alan Paveri – Chef-home.it  Peschiera Borromeo (MI)
Ristorante Rosso Rubino  di Dronero (CN)
Agriturismo L’Artesin  di Elva (CN)
Ristorante L’antica locanda del birichin  di Busca (CN)
Ristorante Il portichetto di Caraglio (CN)
Pasticceria Franchino di S.Rocco (CN)
Ristorante Non solo pizza  di loc.Fattoria Crespi – Grosseto (GR)
Ristorante Lucignolo – Grosseto (GR)
Ristorante LC di Aldo Lombardo – Momo (NO)
I pazienti GIFT richiedono esercizi commerciali che propongano alimenti integrali, sani e senza zucchero aggiunto. Quando li trovano, non solo li frequentano spesso, ma li promuovono con i loro amici e conoscenti. Perchè continuare a proporre gli stessi cibi da trent’anni, lamentandosi perchè il fatturato cala? I gusti e la sensibilità della gente sono cambiati: a chi offre un servizio la responsabilità di capirlo e di seguire la richiesta di salute e di qualità in continua crescita.
Per chi avesse bisogno di ulteriori chiarimenti info@lucaspeciani.it

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