di: Lyda Bottino
È un concetto diffuso che durante le vacanze non si debba rinunciare a nulla e mangiare e bere tutto quello che ci capita.
Quest’anno ho avuto la fortuna di andare qualche giorno in vacanza a giugno nel bellissimo mare della Grecia.
Al mattino facevamo una abbondante colazione internazionale con spremuta fresca d’arancia o centrifugati di frutta, uova sode o strapazzate e pane nero tostato con burro e miele, muesli integrale e tè o caffè.
A pranzo e a cena ci fermavamo in taverne greche a consumare piatti tipici come i souvlaky (spiedini) di pollo, il pesce azzurro, le insalatone greche con verdura e feta (formaggio di capra locale), gli yogurt con frutta fresca. Il tutto accompagnato, a pranzo, da pane integrale o da patate.
Andavamo in giro con un motorino in affitto a cercare spiagge e baie meravigliose, nuotando molto, camminando e prendendo il sole con un buon libro.
Tra un pasto e l’altro era un piacere trovare in ogni bar centrifugati o spremute di frutta fresca.
Alla sera, quando rinfrescava, prima di cena, facevamo una bella corsa di mezz’ora e anche più, tra le impegnative salite e discese dell’isola.
Vivevamo tutto questo come pura sensazione di piacere, senza percepire nessun obbligo, probabilmente aiutati dal potente effetto sulla sazietà di una corretta e abbondante prima colazione e della nostra attività fisica giornaliera. E senza mai desiderare di sgarrare o “usare la F” come dicono molti che in realtà non hanno ancora trovato un equilibrio tra alimentazione salutare e benessere.
Facile, direte voi, ero in vacanza. Non dovevo lavorare, stirare, riempire lavatrici, pulire la casa, cucinare. Tutto questo naturalmente è vero, ma come mai quando facciamo le prime visite dopo le ferie estive non sentiamo altro che il consueto rosario di scuse: “non sono riuscita a seguire perché sono stata in vacanza..”; “non c’era niente di gift…”; “come facevo a rinunciare all’aperitivo?”; “come facevo a rinunciare al gelato?”; “come potevo correre con quel caldo?”. E via autogiustificandosi.
Ecco, forse allora la verità è che chi vuole veramente una cosa, trova la strada con apparente facilità. Gli altri si concentrano a trovare delle scuse.
Potremmo rivedere le regole Gift in ottica di vacanza per scoprire quanto sia facile applicarle avendo tanto tempo libero a disposizione:
- La colazione ricca é sicuramente la più facile in quanto ormai la colazione internazionale, che prevede anche diverse fonti proteiche, si trova ovunque. Occorre non farsi tentare dalle varie brioches zuccherate o dai dolci che di solito affiancano i cibi sani presenti sul buffet (pane nero, yogurt, miele, uova, crêpes, muesli, noci, mandorle ecc.).
- L’abbinamento tra proteine e carboidrati a pranzo è estremamente semplice se al ristorante si sceglie un bel secondo piatto (di carne o di pesce) affiancato da patate, legumi o pane nero (qui in Grecia offerto regolarmente insieme a quello bianco). Nulla vieta, in emergenza di portarsi dietro un pacco di gallette o di fette integrali da usare come completamento. D’estate in vacanza potremo invece concederci – in assenza di problematiche allergiche gravi – un controllo più morbido sulle rotazioni alimentari: terremo bassa l’infiammazione in altri modi più piacevoli e creativi.
- L’apporto di fibra solubile e insolubile sarà coperto dalla maggior quantità di frutta e verdura disponibili in estate. Scegliamo però con cura, facendo in modo che alla fibra solubile di frutta e verdura si affianchi anche quella insolubile della crusca dei cereali integrali, dei legumi e dei semi oleosi. Nulla vieta di portarsi sempre dietro un mix di semi vari (lino, girasole, zucca, chia, sesamo) con cui condire ogni pietanza, o anche un sacchettino di noci mandorle o nocciole da sgranocchiare a fine pasto.
- La forte richiesta d’acqua estiva sarà piacevolmente soddisfatta da un consumo regolare di frutta fresca e/o di spremute e centrifugati freschi, che apporteranno al nostro organismo vitamine, minerali, antiossidanti, polifenoli e altri preziosi nutrienti.
- Il microbiota intestinale avrà anche giovamento dall’utilizzo di verdure o semi locali, possibilmente fibrosi, che abitualmente non consumiamo in città. Assaggiamo dunque spezie, aromi, sapori nuovi. Il nostro intestino ne sarà arricchito e vivificato.
- Il movimento fisico potrà essere coltivato quotidianamente e con la mente libera, a differenza di quanto avviene in città, dove siamo costretti a incastrarlo tra un impegno e l’altro. Fare sport a mente libera è estremamente più gratificante, e i tempi si prolungano volentieri senza bisogno di sforzarsi. Cerchiamo luoghi belli, senza auto né rumori, per goderci appieno la sensazione corporea legata al movimento. Potremo correre, camminare, nuotare, noleggiare una bicicletta. O anche tutte queste cose insieme. A fine vacanza il nostro metabolismo, tra sole, buon cibo e stimolo alla respirazione tornerà del tutto vivificato. Se piove metteremo un cappellino, se tira vento un giubbetto. E se il caldo sembra insopportabile, un po’ di crema solare e un tuffo in acqua post allenamento risolveranno il problema. Non dimentichiamoci mai, però, d’estate, di idratarci con frequenza.
- Infine gli aspetti psicosomatici, così importanti nel processo di dimagrimento: quella pancetta che non va giù è spesso figlia di un eccesso di cortisolo, l’ormone dello stress, che quotidianamente produciamo incastrando colazione e pranzo tra un obbligo e l’altro. La vacanza è il momento ideale per rilassarsi anche a tavola e dedicare a se stessi la giusta attenzione. Riscopriremo così il piacere di masticare a lungo ogni boccone, assaporandolo fino in fondo, e godendoci durante il pasto le percezioni multisensoriali che il pasto stesso è in grado di offrirci (odori, sapori, vista, consistenza, silenzio). Fuori dai pasti potremo riflettere con più calma sulla nostra vita e sulle scelte di salute che ogni giorno operiamo. Sprecare questa occasione trasformando la vacanza (come molti fanno) in un altro tour de force con orari, impegni, scadenze, mi pare davvero un pessimo modo di investire il nostro tempo.
L’estate, dunque, come momento di libertà interiore, ma anche di riscoperta delle giuste pratiche alimentari e di salute che con difficoltà riusciamo a seguire nei mesi in cui più siamo impegnati sul lavoro.
La libertà fisica e mentale da tempi tiranni e costrizioni varie deve essere sfruttata appieno per innescare o consolidare il cambiamento. Chi tornerà dicendo “era vacanza, non sono riuscito a fare nulla” non avrà solo fallito. Avrà anche dimostrato a se stesso di non volere innescare il cambiamento.
Niente più scuse, dunque: solo consapevolezza e divertimento.
Buone vacanze GIFT a tutti!