La GIFT come la Paleo sembrano avere un analogo presupposto ossia un’alimentazione il più possibile vicina a quella dei nostri più lontani antenati.
Nel Crossfit la Paleo è il trend. Quali le differenze ? Come si pone GIFT rispetto alla Paleo?
Grazie
Salvatore
Salvatore
Risponde il Dott. Luca Speciani
Buongiorno Salvatore,
dire “alimentazione simile ai nostri antenati” non basta. Bisogna capire come ha interpretato questa affermazione chi la sostiene.
L’uomo primitivo si cibava senza alcun dubbio di grandi quantità di frutta e verdura fresca, dei prodotti della caccia e della pesca, dei prodotti della raccolta (uova, insetti, larve, piccoli animali), di radici (da cuocere) e di modeste quantità di semi commestibili sempre diversi (noci, ghiande, castagne, cereali, legumi). Oggi chi parla di dieta “Paleo” (appropriandosi a mio giudizio scorrettamente di questo nome) intende invece spesso una dieta squilibrata nella quale si consumano quasi esclusivamente grassi e proteine animali.
Quando assumiamo proteine senza una quota, magari anche contenuta, di carboidrati, le proteine assunte devono farsi carico anche della ricostruzione delle scorte di zuccheri consumate nel corso dell’attività sportiva o comunque di una vita attiva. Il corpo, prima di utilizzare le proteine assunte per costruire nuova massa muscolare, privilegia la ricostruzione delle scorte energetiche consumate. Il problema però è che le proteine, per diventare zuccheri, devono soggiacere a diversi processi:
1) Devono essere smontate in singoli aminoacidi
2) Devono essere deaminate (ovvero va staccata una molecola di azoto)
3) L’azoto estratto deve essere complessato all’interno della molecola dell’urea
4) L’urea va eliminata a livello renale
Tutti questi processi richiedono ATP, cioè energia, e questa energia viene ottenuta a carico dei carboidrati ricostruiti a partire dalle catene carboniche gluconeogenetiche, che vengono quindi in parte consumati. Poiché però a livello teorico un grammo di proteine vale in calorie quanto un grammo di carboidrati, chi pensasse di assumere – ad esempio – solo 2500 kcal di carne magra dovrà sapere che, a causa della trasformazione in carboidrati di una parte di queste, l’introito proteico effettivo potrà essere di gran lunga inferiore, paradossalmente anche fortemente ipocalorico, posto che il fabbisogno energetico stimato per quell’individuo fosse effettivamente di 2500 kcal.
L’effetto biologico di una dieta ipocalorica, indipendentemente dai nutrienti dai quali è composta, è sempre una riduzione della massa muscolare, oltre ad una depressione generalizzata degli assi surrenali, delle gonadi e della tiroide, che espone chi segua un tale regime a demotivazione, ipotestosteronismo e facile accumulo di grasso. Credo che nessuno sportivo abbia interesse a perdere massa muscolare e motivazione a causa di un’alimentazione squilibrata.
La verità tuttavia è che oggi mangiamo tutti troppi carboidrati, per giunta spesso raffinati, i cui effetti sulla nostra salute sono deleteri: brioche, biscotti, pane e pasta bianca, dolciumi, bevande gassate, tortine, cracker, creme al cioccolato, marmellate, panini, pizzette, patatine, caramelle. Quando un individuo che si nutre con tutto quel cibo spazzatura passa ad una dieta paleo sta subito meglio. Il che potrebbe anche succedere anche con una dieta vegana, con la dieta dei gruppi sanguigni o con la dieta dell’oroscopo. Questo non vuol dire che la nuova dieta sia la più giusta.
Una dieta corretta per uno sportivo (ma anche per chi voglia solo muoversi a scopo di salute) deve apportare tutti i nutrienti, in forma sana, bilanciata e completa. Solo così si può mantenere un corretto apporto di nutrienti e ipotizzare di restare in salute per molti anni.
Stiamo lontani dai “trend” alla moda. E non lasciamo che altri si approprino del concetto di dieta “paleo”, suggerendo regimi forzati che nulla hanno a che vedere con la vera alimentazione dell’uomo paleolitico. Fare riferimento, come fa DietaGIFT, ad una medicina evolutiva, è cosa seria, in grado di prevenire e curare con successo diverse patologie e di fornire ad atleti e non atleti le basi metaboliche per una corretta attività sportiva. Solo il confronto scientifico consente di distinguere fumose teorie da una corretta pratica clinica quotidiana: quella che i tanti operatori abilitati alla DietaGIFT praticano ogni giorno.