Gentile Dottor. Speciani, sono Terenzio Cosio, studente di Medicina, che si è imbattuto in suo libro durante una consultazione. Dopo aver visitato il suo sito riguardante la medicina di segnale, Le chiedo: la medicina di segnale sicuramente si basa su un approccio olistico, giustamente, prendendo in considerazione l’aspetto nutraceutico di un alimento e le sue interazioni a livello endocrinologico per il fine di agire sull’eziologia vera e propria del sintomo o segno che sia. si ha tuttavia un rifiuto della medicina tradizionale? o piuttosto la medicina di segnale viene considerata come un complemento e un processo oserei dire quotidiano di prevenzione? inoltre, la medicina di segnale si occupa delle implicazioni epigenetiche(premettendo un approccio, appunto, nutraceutico e nutrigenomico)?
Grazie per la disponibilità, in attesa di chiarimenti.